IL MESE DI MARIA

 Come ogni anno...sembrerebbe una semplice ripetizione, ma vi è qualcosa di più, onoriamo nel mese di Maggio in modo particolare la Vergine Maria. Quest’anno in Parrocchia mediteremo in modo particolare sulle apparizioni a Fatima: lo faremo nelle omelie delle messe feriali, incontri di approfondimento, recita del rosario nelle varie parti del paese, feste mariane, pellegrinaggio Diocesano, ci accompagna nelle meditazioni il Libro del Teologo Stefano de Fiores, Il segreto di Fatima. Tra il 1915 e il 1917 la Santa Vergine scelse tre bambini per ricordare al mondo la necessità della salvezza dell’anima. Messaggio che viene osteggiato, guardato con sospetto e diffidenza ma che trova un grande slancio dopo il 13 Maggio 1981 quando il papa Giovanni Paolo II si sente unito al messaggio di Fatima. In quel giorno in cui ci fu un attentato verso il Papa, Giovanni Paolo II vide sè stesso nell’immagine dell’uomo vestito di bianco di cui si parla nel terzo segreto. Nel messaggio del 1997 nell’80° anniversario delle apparizioni Giovanni Paolo II chiama Fatima come “segno dei tempi”, accostando l’umanità a due immagini evangeliche, da una parte la vicenda del figlio prodigo dall’altra la consegna di sua Madre fatta da Gesù sulla croce:


“Leggendo, a partire da Fatima, come l'uomo si è allontanato da Dio, conviene ricordare che non è questa la prima volta che Egli, sentendosi rifiutato e respinto dall'uomo, dà la sensazione, nel rispetto della libertà degli uomini, di allontanarsi con il conseguente oscuramento della vita, che fa scendere la notte sulla Storia, ma solo dopo aver fornito un riparo. Così accadde nel Calvario, quando Dio fattosi uomo fu crocifisso e morì per mano degli uomini. Cosa fece Cristo? Dopo aver invocato la clemenza del cielo con le parole «Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno» (Lc 23, 34), affidò l'umanità a Maria, sua Madre: «Donna, ecco il tuo figlio!» (Gv 19, 26). Una lettura simbolica di questo quadro evangelico permetterebbe di veder riflessa in esso la scena finale dell'esperienza, nota e frequente, del figlio che, sentendosi incompreso, confuso o indignato, abbandona la casa paterna per addentrarsi nella notte... È lo scialle della madre che lo copre nel sonno gelido, ponendo rimedio alla disperazione e alla solitudine. Sotto il manto materno che, da Fatima, si estende su tutta la terra, l'umanità sente tornare la nostalgia della Casa del Padre e del Suo Pane (cfr Lc 15, 17). Amati pellegrini, come se poteste abbracciare tutta l'umanità, vi chiedo di dire, in suo nome e per essa: «Ci affidiamo alla tua protezione, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le nostre suppliche nelle nostre necessità, ma liberaci da tutti i pericoli, o Vergine gloriosa e benedetta»”

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