Ogni giorno sperimentiamo la presenza del male nella nostra quotidianità, i telegiornali sono una rubrica sulla nefasta influenza del male dal punto di vista internazionale e nazionale, scorgiamo questa presenza infingarda anche nel nostro quotidiano rendendoci conto che alberga anche nel nostro cuore.
Come mai dopo la resurrezione del Signore ancora sperimentiamo la nefasta presenza del male?
Gesù ha avuto la capacità- perché è Dio- di entrare dentro il mistero della sofferenza umana e di usare la sofferenza come strumento di salvezza universale.
Una cosa è certaCristo con la sua sofferenza ci ha salvato. Ma non solo, nel fare ciò, Egli ha redento la stessa sofferenza, dato che essa ora ha un senso, non è più inutile e dannosa. Il dolore è sia un male, sia una possibilità di salvezza. Così se a livello naturale il male resta tale, privazione di un bene. A livello di grazia, a livello soprannaturale, è possibile trarre il bene dal male. Quando nella nostra vita avviene qualcosa che ci fa soffrire, noi scopriamo in questo, alla luce della fede, un dono del Signore. L’interrogativo del cristiano si sposta e decentra dal “perché?” al “come posso viverla in unione a Cristo”
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