RIFLESSIONE PER IL PRIMO VENERDI DEL MESE IN PREPARAZIONE ALLA SOLENNITA' DEL SACRO CUORE DI GESU'

 Abbiamo iniziato questa settimana il cammino dei primi nove Venerdì dedicati al Sacro Cuore di Gesù. Il centro della devozione è il cuore trafitto del Signore sulla Croce immagine del suo amore per noi. E’ nel dare la sua vita sulla croce, ci ricorda San Giovanni, che sta la grande prova che Dio ci ha amati per primo. “Primo” non solo con il significato dell’ordine temporale ma come esempio, modello e soprattutto rendendoci capaci di amarlo.

Amare Dio è il fine della nostra vita, siamo in cammino verso il vivere l’amore perfetto per Cristo, con Cristo, in Cristo. L’amore a Dio è il primo comandamento come attesta nel Vangelo Gesù nel rispondere alla domanda del Dottore della Legge. Sappiamo però che l’amore non si può obbligare, rimane esperienza che ci supera: ci si ritrova innamorati. Allora come posso amare Dio? Prima di tutto che io Lo possa amare è desiderio di Dio, sta nella sua volontà, Lui stesso lo richiede e non può chiederci qualcosa di cui non ne abbiamo la capacità e di cui non ci renda capaci. L’amore che io posso dare a Dio è frutto del Suo Dono. Al contempo sono chiamato a rispondere a questo amore. Come? Per amarsi è fondamentale conoscersi, non potremmo mai provare affetto per una persona che vive lontano, che non ho mai visto, che non ho mai sentito.

Conoscere Gesù è la prima apertura verso il suo amore: Leggere il Vangelo, conoscerLo nella vita dei Santi.

Frequentare i luoghi dove Gesù è presente: la Santa Messa, la Confessione, l’Adorazione Eucaristica, la Preghiera.

Ultimo punto ma non meno importante è il desiderio di amare Gesù che deriva dal fatto: 1. Anche se si tratta di amore imperfetto: è di maggiore utilità e necessità a me; 2. Per corrispondere al desiderio di Dio di essere amato.


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