La tradizione sarda vuole che al termine della celebrazione della Passione o al mattino del sabato santo si compia il rito del “Su Scravamentu”. Si tratta di vivere in maniera visiva gli ultimi momenti della presenza di Gesù in Croce e di accompagnare la con la preghiera i momenti funebri che con tanto amore Giuseppe D’Arimatea e Nicodemo assieme a Maria compirono con il corpo del salvatore. Non è una recita è un momento di fede e di amore, di profonda devozione dove si deve muovere più il cuore che la mente! Gesù è morto! Deceduto fuori la citta di Gerusalemme quella stessa città che lo aveva acclamato e che pochi giorni dopo aveva cambiato idea con quel grido crocifiggilo. Gesù è morto solo, abbandonato dagli amici più cari, Giuda lo ha venduto, Pietro ha rinnegato di conoscerlo. Il primo pende penzoloni impiccato all’albero delle sue certezze, del suo voler consegnare, delle sue idee. Pietro piange amaramente, pentito profondamente del suo peccato, del suo rinnegamento.
Solo Maria Santissima e Giovanni riescono a stare presso la croce! Alcune donne da lontano osservano e accompagnano il signore con le loro lacrime. Vi è Maria Maddalena che lo aveva amato, il suo cuore rimane presso il Signore. Contempliamo il dolore di Maria, dolore di una mamma che accetta che suo figlio sia morto, se mai una mamma lo possa accettare. “Sette spade di dolore ti hanno trapassato il cuore” e poi per cosa? Per salvare la mia anima tanto ingrata, ancora troppo irriconoscente di troppo amore, ancora impassibile di fronte alle lacrime di una mamma che piange suo figlio morto! Gesù muore in croce inchiodato mani e piedi! I soldati lo avevano schernito, sputato, maltrattato per beffa avevano messo sul suo capo una corona di pungentissime spine!
a. La corona di spine.
Contempliamo il dolore della corona di spione del Signore, preghiamo per tutti i papà e le mamme preoccupati per il futuro dei loro figli, per coloro che hanno un figlio sofferente, che vive momenti di difficoltà, per quei genitori che hanno accompagnato come Maria un figlio alla tomba. Il Signore dia loro forza, consolazione, guarigione, liberazione da sentimenti di eccessivo scoraggiamento, di disperazione. Per mezzo delle tue piaghe Signore lenisci il Dolore. Tu Vergine Maria accogli sul tuo capo questa corona, prega per noi, adesso!
b. La piaga della mano sinistra
I soldati hanno battuto su un chiodo acuminato, con quel chiodo hanno trapassato da parte a parte la mano del salvatore. Il dolore doveva essere stato molto intenso. Guardando quella piaga preghiamo per le famiglie in maniera particolare per quelle in difficoltà economica, affettiva. Gesù fu presentato “Ecco l’Uomo”, egli è veramente immagine di ogni uomo che viene sfidato dal male e ne rimane vinto. Quante famiglie conosciamo atterrite dall’attacco del male, senza amore, senza perdono, senza pace, immersa nella lotta quotidiana della vita.
c. La piaga della mano destra
Contempliamo e adoriamo la piaga della mano destra per tutti gli ammalati. Coloro che soffrono nel corpo ma anche coloro che soffrono nello spirito. Che sentono il buio della loro esistenza, che hanno perso la ragione di vivere, di andare avanti.
d. La piaga dei piedi
Li offriamo per i sacerdoti e i consacrati. Chiamati a mettere ancora di più i loro passi sui passi del Signore, anche quando la strada si fa piena di ciottoli e piena di spine. Le spine dell’incomprensione, del giudizio, della solitudine.
Consegniamo il corpo del Signore alla sua mamma, caliamolo dalla Croce…
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