1. LA VITA SPIRITUALE

 L’esperienza più grande per l’uomo è rendersi conto che ha un’anima. Dell’esistenza del corpo è difficile dubitare, ne facciamo esperienza ogni volta che ci fa male, che ci guardiamo allo specchio, ma l’anima corre il rischio di essere considerata realtà astratta. L’anima assieme al corpo costituisce l’essere umano. Cosa è l’anima? Non è solamente un principio vitale che ci fa stare in vita, come può essere la corrente per i nostri apparecchi elettronici ma è principio spirituale dell’uomo, creata direttamente da Dio, immortale che non perisce con la morte. L’anima è più facile sentirla piuttosto che descriverla. Ci accorgiamo dell’esistenza dell’anima perché sentiamo dentro di noi: 1. Un’ apertura alla verità e alla bellezza, 2. Ci accorgiamo che ciò che viviamo non finisce con il materiale ma si apre ad un “sentir dentro” che interroga che fa andare oltre 3. L’esperienza dell’esistenza di Dio (a tutti forse è capitato di cercare Dio anche senza averne pienamente coscienza!), ci siamo sentiti amici di Dio e l’anima è stato il luogo dell’incontro con Lui.

La vita spirituale però non è una scalata senza meta, un percorrere sentieri inesplorati. Dio si è


fatto conoscere, ha voluto parlare all’uomo nell’esperienza di fede concreta, è sceso sulla terra, si è fatto bambino per dirci che la vita soprannaturale è partecipazione alla vita stessa di Dio per i meriti di Gesù Cristo. Prima di essere io a cercare Dio è Lui stesso che mi cerca e mi viene incontro.

La vita spirituale è allora cammino verso Dio che è Carità infinita, una chiamata alla partecipazione all’amore di Dio stesso. La tradizione cristiana ha visto questo cammino dell’anima verso Dio come un salire una scala sulla cui sommità si trova Dio.

Vari autori meditando il brano di Genesi 28,12 hanno usato il paragone della scala usata da Giacobbe per descrivere l’esperienza spirituale della salita dell’anima verso Dio. In particolare, Giovanni Climaco ha strutturato la riflessione in una opera chiamata “La scala”. Seppure si rivolge in special modo ai monaci che vivono in comunità, quello che scrive vale per noi. Per Giovanni Climaco e i monaci della sua epoca, infatti, vivere la vita monastica era essenzialmente “vivere la vita secondo il Vangelo”. La Scala è composta da 33 gradini (evidente rimando alla vita di Cristo), ogni settimana cercheremo di conoscerne uno per tentare di salirvi.

Don Fabrizio.




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