In questo anno appena trascorso abbiamo
sperimentato la differenza tra l’esserci concretamente e l’esserci solo con il
pensiero. Abbiamo sentito la sofferenza quando siamo stati privati della
presenza degli altri e ugualmente quando noi non siamo potuti essere presenti. Festeggiare
il Corpus Domini significa contemplare il dono-mistero grandissimo di Dio che è
presente, non simbolicamente, non spiritualmente ma corporalmente. La festa del
Corpus Domini nasce per risvegliare nel cuore dei fedeli la presenza di Cristo
nell’ Eucaristia. Corriamo sempre il rischio di dimenticarci. Gesù prima di
morire sulla croce ha scelto di rimanere sempre presente in maniera particolare
con il suo corpo il suo sangue la sua anima la sua divinità tra i credenti di
ogni tempo nell’Eucaristia. Ben canta San Tommaso quando dice che dinanzi
all’eucaristia i nostri sensi falliscono, la nostra ragione si smarrisce…
l’unico appiglio è dato dalla fede nelle parole di Gesù “Questo è il mio
corpo”. Dinanzi a così grande dono di Dio la nostra umanità rimane sorpresa
sembra che tali cose possono essere addirittura impossibili. Santa Caterina da Siena ponendosi la domanda
di fronte al grande amore di Dio e ai grandi doni che Dio distribuisce all’uomo
scrive così:
“Tu, abisso di carità,pare che sii pazzo delle tue
creature.Chi ti muove a fare tanta misericordia? L'Amore.
O Amore ineffabile,dolcissimo Gesù,o
amoroso Verbo,eterna Deità,
Tu sei fuoco d'amore,eterna
Verità,risurrezione nostra, Signore.
Tu sei somma dolcezzanell'amarezza
nostra,splendore nelle tenebre,
sapienza nella stoltezza.
Tu sei Signore, Padre, Tu sei fratello
nostro, Tu sei Deità eterna, purissima bellezza.
Dio è pazzo d’amore per l’uomo. Dio è pazzo d’amore per me, per te. Ecco cosa ci dice l’Eucarestia. Nel Vangelo di questa domenica abbiamo ascoltato che Gesù chiama i suoi apostoli per preparare il luogo dove celebrare la pasqua, l’evangelista Marco sottolinea il fatto che quella prima Eucaristia è stata celebrata in una stanza al piano superiore, non solamente un’indicazione di tipo fisico ma è un’indicazione per il credente che si vuole accostare all’eucaristia non può stare al piano di sotto per poter comprendere l’eucaristia bisogna salire bisogna guardare la nostra esistenza, la nostra umanità con gli occhi di Dio. Gli apostoli fanno una domanda a Gesù sul luogo della Pasqua avvertendo nel profondo del loro cuore il “vuoi” di Dio. “Dove vuoi?”, Gli apostoli rivelano il desiderio di Dio di stare con loro per sempre. Anche noi ogni volta che ci accostiamo alla Messa dobbiamo ricordare che tutto ciò nasce dal volere di Dio. Dio vuole, e spesso molto più di quanto noi vogliamo incontrarci. Nell’eucaristia vi è la risposta a quella domanda sempre nuova di Dio che cerca l’umanità che si è nascosta a causa del peccato, domanda che interroga pure ciascuno di noi “dove sei?”. Con l’Eucaristia Gesù risponde a quella stessa domanda dicendo all’umanità dove può trovare Dio.
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