“Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”
Con
quest’ultima beatitudine si conclude il quadro. Un’ ultima beatitudine che racchiude
tutte le altre anche se stupisce nel fatto che è rivolta al rapporto con il
Signore “per causa mia”.
C’è
da chiedersi se nella vita del cristiano ci possa essere qualcosa che non è per
causa di Cristo, se questo non è possibile allora significa che nell’essere
cristiani sta la più vera e grande beatitudine. Essere cristiani non è
questione di un momento, ma è sequela, è un andare dietro, un seguire ogni
giorno. Si è come l’oro “Anche l'oro, benché sia una cosa che non dura in eterno, deve passare
attraverso il fuoco, perché si veda se è genuino. Lo stesso avviene per la
vostra fede, che è ben più preziosa dell'oro: è messa alla prova dalle
difficoltà, perché si veda se è genuina. Solo così voi riceverete lode, gloria
e onore, quando Gesù Cristo si manifesterà a tutti gli uomini” (1Pt1,7). I cristiani di tutti i tempi sperimentano come seguire
Gesù significa rischiare la propria vita. Il Vangelo non trova sempre un cuore pienamente
disponibile e accogliente. Il rischio più grande è di pensare solamente alle
persecuzioni esterne, al cuore duro degli altri. Ma la Parola di Dio, trova la
prima persecuzione nel nostro cuore “in
bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l'ebbi inghiottito ne sentii nelle
viscere tutta l'amarezza” è il racconto che Giovanni fa nell’Apocalisse
quando obbediente al comando dell’angelo mangia il libro della Parola di Dio
(Ap.10,10). Quell’ amarezza dà fastidio al nostro palato. In questa settimana ci
prepariamo alla festa di San Pietro, ricordando il suo martirio, crocifisso a
testa in giù sul colle Vaticano per non morire come il Suo Signore. La sua persecuzione
più grande è stata nel suo cuore, davanti al fuoco, fuori dal palazzo di Caifa,
mentre si scaldava. In quel momento ha mentito al suo cuore prima ancora che al
Signore. In quella stessa giornata però ha saputo guardare al volto dolce e
tremendo del Salvatore lasciandosi ancora una volta convertire. In mezzo alle
persecuzioni interne ed esterne siamo chiamati alla letizia “Rallegratevi ed
esultate”. La letizia sta nel ritrovare il volto del Cristo che guida la storia,
essere forti nella fede che ha vinto il mondo. Le beatitudini non sono promesse
future, sono realtà presenti e immediate “siate
contenti, anche se ora, per un po' di tempo, dovete sopportare difficoltà di
ogni genere... Voi non avete visto Gesù Cristo, eppure lo amate; ancora non lo
vedete, eppure credete in lui. Anzi, state raggiungendo il traguardo della
fede, cioè la vostra salvezza: per questo siete pieni di una gioia grandissima,
che non si può esprimere a parole” (1Pt. 1,6).
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