Nella cultura biblica il cuore è l’essenza della
persona, ciò che dice chi è realmente un uomo. I pensieri del cuore sono il
metro per darne un giudizio, per questo motivo il cuore è il luogo dove solo
Dio può conoscere pienamente. Il cuore è l’oggetto della salvezza del Redentore
con la promessa di un “cuore nuovo”, “cuore di carne”. Il cuore puro è un cuore
abitato da Dio. La purezza di cuore è dono, come prega il salmista “Crea in me o Dio un cuore puro”. Le
beatitudini infatti non sono una classificazione di persone su cui cercare di posizionarsi
ma un invito esteso a ogni essere umano che desidera lasciarsi trasformare da
Lui. Può ottenere un cuore puro solamente colui che si abbandona all’ascolto
della Parola di Dio. Passare dall’ascolto al vedere è proprio dell’esperienza
di fede cristiana. Vedere Dio significa riscoprire nel proprio cuore la
bellezza dell’essere a immagine di Dio, di essere amati da Dio, di essere resi
partecipi della vita di Dio, di essere eredi dell’eternità d’amore di Dio. Il
cammino cristiano si propone, non solamente come cammino di conversione
personale ma come dono da accogliere. Spesso nel cammino cristiano si cade e si
vedono le realtà di Dio, i suoi doni come lontani, ritrovandoci spesso immersi
nelle tenebre del nostro egoismo e dell’incapacità di risponderGli pienamente. S.
Isacco di Ninive ci aiuta: “Sono caduto, ma di nuovo mi rialzo; sono seduto
nelle tenebre, ma il Signore m’illumina” quella stessa luce che rischiara il
mio cammino, quella stessa luce della fede che si frappone fra il mio volto e
il volto di Dio rendendo il mio cuore capace di un faccia a faccia con il mio
creatore e redentore. Nasce dal cuore del credente la preghiera: “Il tuo volto,
o Signore io cerco non nascondermi il tuo volto”. L’unico capace di salvarmi
con uno sguardo.
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