Se guardiamo alla realtà non è assolutamente vero
che i miti ereditano la terra. La nostra stessa patria è stata conquistata e
difesa con il sacrificio fino al sangue di numerosissimi nostri padri. Ancora
oggi è terribile vedere le immagini di guerra nella Striscia di Gaza. Si combatte
per la terra! Anche le nostre proprietà, per quanto piccole, sono frutto di
tanti sacrifici e spesso di lotte.
La realtà invece prospettata da Gesù è diversa, sembra
una “realtà capovolta”, vista in maniera diversa da quello che accade
“normalmente”.
Le beatitudini sono Parola di Dio e quindi vere e
reali, è veramente così! Gesù stesso disse “passeranno
i cieli, passerà la terra ma le mie parole non passeranno”.
Il povero, l’afflitto, il mite del Vangelo è la
stessa persona, è colui che vive sotto l’ombra
dell’Onnipotente, che si fida di Lui, che si abbandona fiducioso come un
figlio nelle braccia di suo padre. Non è solo colui che non usa la forza ma chi
rimette la sua causa al cospetto di Dio, colui che confida nell’amore e in
questo caso nella giustizia di Dio che non si fa aspettare. La mitezza in
particolar modo anticipa il Regno di Dio, dove non ci saranno più violenze, la
visione di Dio pacificherà ogni cuore e sarà una grande fortuna finalmente
vivere in pace.
Viviamo spesso in questa vita, pensando che tutto
dobbiamo accumulare, che di tutto dobbiamo essere padroni-sperperatori e non
affittuari-custodi. Pensiamo che la
nostra esistenza sia limitata al tempo che abbiamo nel respirare, con l’illusione
che sia anche tanto lungo il tempo, eppure sembra di essere nati ieri! Vivere del
Vangelo, significa fissare lo sguardo al cielo, servirci delle cose se contribuiscono
alla nostra santità, se sono di aiuto a conquistare prima di tutto la terra del
nostro cuore. “Alla fine della vita
saremo giudicati sull’amore”, l’unica cosa che resta. Essere miti significa
credere che l’amore vince su tutto. E ciò che non è fondato sull’amore che
altro non è che il Vangelo sarà distrutto, e già ne vediamo le rovine.
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