OMELIA DEL GIOVEDI SANTO: UN AMORE CHE SCONVOLGE E COINVOLGE

 


Ci addentriamo nel mistero Pasquale della passione, morte e Resurrezione del Signore. Il Mistero è troppo grande per essere contenuto in un solo giorno. Oggi seguiamo i discepoli che sono inviati a preparare la Cena del Signore, la Sua ultima cena. La cena in cui porta a compimento il Suo amore fino alla fine.

I discepoli, racconta l’evangelista Marco vengono inviati incontro a un uomo con una brocca d’acqua. Lo devono seguire. Dio va verso l’assetato, verso colui che cerca l’acqua viva, colui che cerca l’acqua che veramente disseta. “Con il segno dell’acqua mostrò il luogo dove celebrare la Pasqua” (Tertulliano). Nell’ultima cena il Signore da compimento alla sete della samaritana, dà ascolto alla nostra sete, alla mia sete.

Nella preghiera iniziale abbiamo invocato Dio perché la partecipazione a così grande mistero ci dia: 1. pienezza di Carità 2.  pienezza di vita. Accostarsi al mistero che Cristo ci dona in questo giorno significa gustare la pienezza della vita, la pienezza dell’amore. Quanto abbiamo bisogno di vita, in questo momento in cui la morte sembra prevalere e riempire il nostro tempo. Attraverso la partecipazione dell’Eucarestia veniamo uniti alla vita di Cristo ancora più intimamente, l’amore di Dio viene riversato nel nostro cuore.  Dio mi offre la salvezza perché mi ama fino alla follia. “Dio è pazzo di amore” come scrisse S. Caterina da Siena:

“O Dio, pazzo d'amore!

Non ti bastò incarnarti,

ma volesti anche morire!

Vedo che la tua misericordia

ti costrinse a dare anche di più all'uomo,

lasciandogli te stesso in cibo.

E così noi deboli abbiamo conforto,

e noi ignoranti smemorati

non perdiamo il ricordo dei tuoi benefici.

Ecco, tu dai il tuo cibo ogni giorno all'uomo,

facendoti presente nell'eucaristia

e nel corpo misterioso della tua chiesa.

Chi ha fatto questo ?

La tua misericordia”.

Dio ama l’uomo, Dio mi ama, non mi abbandona, non mi lascia in balia del mondo, del caos, in balia di me stesso. Dio non abbandona l’uomo nelle grinfie della pandemia!

Una follia di amore quella di Dio che non potrò mai superare, che mi previene e mi accompagna anche quando questo rimane invisibile ai nostri occhi.

Nel Vangelo di Giovanni abbiamo ascoltato che Gesù durante la cena si alza e si cinge di un asciugatoio e passa tra gli apostoli a lavare loro i piedi. Ci dice l’evangelista “cominciò a lavare i piedi”! Anche oggi il Signore si china, anche questa sera, si china a lavare i piedi, anche per me il Signore si alza e mi lava i piedi. “ sempre ci lava i piedi colui che sempre intercede per noi; e ogni giorno abbiamo bisogno di lavarci i piedi, cioè di dirigere i nostri passi sulla via della salvezza” ( S. Agostino)Gli oli che oggi abbiamo accolto sono segni della Grazia di Dio, del suo amore, del suo chinarsi verso l’umanità per renderla partecipe pienamente della sua stessa vita: l’olio dei catecumeni “perché ricevano forza e vigore, illuminati dalla Sua sapienza, comprendano più profondamente il vangelo di Cristo, sostenuti dalla Sua Potenza, assumano con generosità gli impegni della vita cristiana”( dalla Messa Crismale) l’olio degli infermi: “perché quanti la ricevono ottengano conforto nel corpo, nell’anima e nello spirito, e siano liberati da ogni malattia, angoscia e dolore”

L’olio del Crisma “Olio che consacra i sacerdoti, i re, i profeti e i martiri. Segno sacramentale di salvezza e di vita perfetta per i tuoi figli…perché i compia in essi il disegno del tuo amore e la loro vita integra e pura sia in tutto conforme alla grande dignità che li riveste”

 L’annuncio di questa sera è questo: Dio non solo mi viene incontro ma si abbassa. Ma perché? Sono due i motivi che Gesù stesso annuncia, non possono essere dissociati, non possono vivere se non assieme: 1.Vi ho dato l’esempio 2. Per aver parte con Lui. Gesù si fa maestro di umiltà, rimuove ogni contrasto, divisione che ci può essere fra Lui e l’uomo, fra Lui e me. Per primo si mette in gioco. Scommette sull’uomo, su di me non qualcosa ma tutto Se Stesso, solo investiti dal Suo amore possiamo chinarci a nostra volta verso i fratelli, verso coloro che il Signore fa compagni di viaggio nel corso della nostra vita. A me che sono desideroso di seguirlo mi chiede quanta fiducia ho nel mio prossimo, quanto esso merita le mie forze, il mio amore. Solamente riscoprendo Cristo possiamo adempiere a quel desiderio di fraternità che in fondo c’è nel nostro cuore ma soprattutto nel cuore di Dio. “Dov’è Carità e Amore li c’è Dio. Ma vi è un luogo della terra non vi è Carità e Amore? Nessuno. Perché Dio ci ha messo tutto il suo amore. Lasciamoci abbracciare e interrogare da questo Amore che sconvolge e coinvolge.

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