Cristo è risorto! Qualcuno potrebbe dire: beato Lui! E’ difficile spesso comprendere che significa che Cristo è risorto: beato io! Eppure la Chiesa annuncia la gioia della resurrezione di Cristo come fondamento della nostra fede come dice San Paolo
“Se Cristo
non è risorto vana è la
nostra fede”.
Se Cristo è risorto a Lui spetta l’ultima parola, è solo questione di tempo... Ma la vittoria di Cristo non solo si aspetta, ma già ora si può vivere.
Bisogna il coraggio di andare incontro a Lui anche se è “ancora buio...”, anche se solamente incomincia ad albeggiare. La fede non è una possibilità ma un dono. Mi stupisce sempre leggendo l’esperienza di fede vissuta da una grande santa del nostro secolo Edith Stein, Teresa Benedetta della Croce, uccisa nei campi di concentramento nazisti. Lei ha testimoniato la fede incrollabile nella resurrezione di Cristo, che ha riempito totalmente il suo cuore, il suo pensiero tanto da trovare pace in un luogo dove si aveva l’illusione di eliminarla, sperimentando una grande speranza in un luogo che umanamente doveva essere la tomba della speranza, ad amare dove l’odio voleva vincere.
Anche nel nostro
paese ci sono tanti che testimoniano la resurrezione di Cristo nella loro vita,
dall’unione con Gesù hanno attinto forza.
Gesù
apparendo ai suoi mostra loro il segno dei chiodi. La vita rimane segnata dalla
Croce! Ma quei segni sono trasformati in gloriosi, per Tommaso addirittura
strumento per credere che Cristo è risorto.
Fare Pasqua
significa fermarci sulle nostre ferite, guardare su quelle ferite il passaggio
di Cristo che è risorto, che è più forte di qualsiasi morte. Guardare quelle
ferite come possibilità di condividere con Cristo la resurrezione, la Sua amicizia.
Giungano a
tutti i miei migliori auguri per questa Santa Pasqua, mi sento vicino in modo
particolare alle tante attività produttive che sono ancora di più segnate dalla
pandemia, che lontano da tante tentazioni seguono la via del buon esempio. Una
vicinanza particolare alle famiglie segnate dal dolore, soprattutto quelle che
lo vivono nel nascondimento e spesso nella solitudine. Vi presento al Signore e…
la mia porta, per quel che posso, è sempre aperta.
Un abbraccio
ai malati! Prego il Signore che ci dia forza e coraggio.
Vi Voglio
Bene e vi benedico in Cristo.
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