Siamo arrivati all’ultimo vizio capitale, forse tra tutti è il più
mortale e il più diffuso al giorno d’oggi: l’accidia. La tradizione orientale
parla di tristezza, mettendo l’accento sul sentimento che l’accidia provoca.
Tra i monaci del deserto veniva chiamato demonio del mezzogiorno, perché i
monaci chiamati al lavoro verso le tre del pomeriggio si ritrovavano a combatterci.
L’accidia è descritta come una svogliatezza nel compiere ciò per cui in
quel momento si è chiamati a fare, caratterizzata da una tristezza che avvolge
l’animo. La tentazione è quella di cambiare attività, di cercare in altro un
po’ di consolazione. L’accidia come malattia spirituale riguarda le attività ma
anche la preghiera e quindi il rapporto con il Signore. Si nasconde quando
prende la forma di svogliatezza, di poco impegno, di rilassatezza in ciò che si
compie. Attacca la preghiera con pensieri diversi, distrazioni, con la ricerca
di nuove forme che rechino più frutto.
Attenzione a non confonderla con la depressione, essa è una vera
patologia, caratterizzata per il non voler far nulla, evadere da tutto.
L’accidia è alimentata dal peccato ed è origine di numerosi altri vizi.
Non ci prestiamo attenzione ma il commettere il peccato ci allontana dalla
comunione con Dio, quanto più ci abbandoniamo al peccato quanto più
difficilmente riusciamo a vedere il passaggio di Dio nella nostra vita.
L’accidia viene rafforzata da una fede poco vissuta, dall’abbandono dei
Sacramenti, da una preghiera insufficiente nella quantità e nella qualità
affievoliscono la nostra fede nella gioia di essere salvati e redenti dal
Cristo risorto, viene meno la speranza in Lui.
Il cristiano non è colui che soltanto professa che Dio esiste ma che
Dio è presente! Egli è presente nella sua vita, la guida e la sostiene. Nella
preghiera del Padre nostro preghiamo il “sia fatta la tua volontà”, i santi
concordano con l’affermare che questa preghiera non può non essere esaudita da
Dio perché Lui stesso ci comanda di recitarla. A tal fine ne consegue che se
rimango unito a Cristo, non può accadere nulla nella mia vita che non sia
guidato da Lui, che non concorra al mio vero bene, spesso nascosto ma reale e
vivo se lo accolgo. L’accidia si riconosce e si combatte con la fede che viene
alimentata dalla preghiera e dall’assiduità ai Sacramenti. Ma quanto credo alla
salvezza che viene dalla preghiera e dai Sacramenti? Spesso sembra che sia davvero
poca…
Commenti
Posta un commento