Come succede al corpo anche la nostra anima si può ammalare.
L’espressione della malattia della nostra anima spesso rimane nascosta ai
nostri occhi mentre è ben visibile agli occhi degli altri. Come per le malattie
del corpo anche quelle dell’anima presentano dei sintomi. La tradizione della Chiesa
ne ha individuate sette e prendono il nome di vizi: la superbia, l’avarizia,
l’invidia, l’ira, la lussuria, la golosità, la pigrizia o accidia a cui
aggiungiamo un’ottava, tramandata dalla tradizione orientale: “La tristezza”.
Queste inclinazioni hanno la capacità di ancorarsi alla nostra anima e di
generare altri peccati, oltre che ottenebrare la coscienza (non vediamo più in
maniera chiara nella nostra anima) e alterare la concreta valutazione del bene
e del male (non riusciamo a vedere cosa sia veramente bene). Mentre il peccato è un atto singolo che passa,
il vizio è la cattiva abitudine di cadere sempre nello stesso peccato. Possiamo
paragonare il vizio, come malattia dell’anima, al virus influenzale. Esso causa
nel mio corpo vari sintomi: febbre, rinite, irritazione alla gola, spossatezza,
dolori alle ossa. E’ necessario riconoscere dai sintomi la malattia, per
combattere l’origine del male. Così nella vita spirituale quando ci troviamo
dinnanzi ai vari sintomi, devo identificare quale “virus spirituale” ha
intaccato la mia anima. Seguiremo in questa Quaresima una sorta di indagine su
cosa siano questi mali che insidiano la mia vita, ne scopriremo la medicina per
poter mettere le basi al fine di ottenere una pronta guarigione. Come per le
malattie del corpo è necessario prendere coscienza di essere malati, ossia
capire che qualcosa nella mia vita non va per il verso giusto.
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