Spesso pensiamo che l’essere
cristiani consista nel non trasgredire nessuno dei comandamenti gravi: “Non ho
ucciso, non ho rubato, ho fatto qualche buona azione…ebbene sono un buon
cristiano!”, ma è realmente così? Basta questo ragionamento? Questo modo di
pensare non è sbagliato, è vero, come cristiani dobbiamo evitare di commettere
peccati gravi, ossia non trasgredire i comandamenti di Dio, ma questo modo di
pensare è incompleto e purtroppo è monco della parte più importante della vita Cristiana.
Essere cristiani significa seguire Gesù Cristo ed essere il più possibile
simili a Lui, per il Cristiano Gesù è modello di vita. Nella comunità di Antiochia
dove per la prima volta i discepoli furono chiamati “cristiani” annunciavano
semplicemente che Gesù è il Signore con la Parola e con la vita (At. 11,26). San
Sebastiano e San Antonio Abate che ricordiamo in questa settimana avevano un
unico desiderio: seguire Cristo ed essere più simili a Lui. Hanno sperimentato
entrambi che seguire realmente Cristo si scontra inevitabilmente con alcuni
modi di pensare, di vivere. Sebastiano rinuncia alle più alte cariche dell’esercito
e si dona alla predicazione del Vangelo, ad assistere i cristiani che venivano
perseguitati. Sappiamo che la vita di Sebastiano termina con il martirio, uno
dei più crudeli. Legato a un albero e infilzato da numerosissime frecce tanto
da sembrare, come ci dicono gli atti del suo martirio, un riccio. Non contenti
di tanta crudeltà fu decapitato. Sembrerebbe una fine infausta e il fallimento
totale della vita umana ma l’essenza del martirio non è la sofferenza fisica o
la morte bensì l’amore per Cristo. San Antonio, ascolta il desiderio del suo
cuore che viene confermato dalla Parola del Signore ascoltata e si ritira in
solitudine vivendo dapprima in un sepolcro e poi in luoghi deserti. Diventa un
uomo che parla di Cristo in tutto, dice San Atanasio che bastava guardarlo
negli occhi per potervi vedere Cristo. La sua solitudine di ricerca di Cristo
non lo porta all’isolamento ma a diventare padre per molti, che lo cercano per
una parola di conforto, per un serio discernimento nella vita o anche solo per
vederlo. Lasciamoci interrogare dalla vita di questi due grandi fari nella
tempesta della vita. Chiediamoci quanto imitiamo Cristo nella nostra esistenza.
Vediamo quali opportunità ho di condividere nel mio quotidiano la vita del Signore.
Non temiamo di essere “folli per Cristo” agli occhi del mondo perché: “verrà un
tempo in cui gli uomini impazziranno, e quando vedranno uno che non è pazzo, lo
assaliranno dicendogli “sei pazzo!” per il solo fatto che non è come loro.” (San
Antonio).
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