QUALCHE PENSIERO CONDIVISO CON I CATECHISTI...

 

Ø  IL CATECHISTA AL TEMPO DEL COVID

Una realtà che ha colpito varie famiglie. Esse si sono dovute riorganizzare il tempo, anche dato dalla mancanza di un componente della famiglia. Sono tante le mamme qui presenti immaginate che cosa può essere per la vostra famiglia essere costrette a fermarvi o a chiudervi in una stanza della vostra casa. Non possiamo certamente restare insensibile a questo anche se non ci viene detto esplicitamente. Aggiungiamo a questo l’ansia psicologica di un referto, di una positività che si spera vada bene ma non si sa mai…aggiungiamo anche la paura per una instabilità economica…questo vivono o hanno vissuto le nostre famiglie…e questo vivono i nostri ragazzi RIVOLUZIONE FAMILIARE

RIVOLUZIONE SOCIALE la realtà del Covid ha toccato alcuni aspetti della vita sociale e anche di quello che significa vivere la fede. Pensiamo alla nostra vita, e anche quella dei nostri ragazzi in cui si vivono relazioni monche, in cui sono privati dell’aggregazione necessaria, esempio lo sport.

Anche per quanto riguarda il vissuto della fede  un esempio entrare in chiesa e non segnarsi più con l’acqua benedetta, o il segno della Pace,

. Tentazione sarebbe quella di sostituire con altri segni più scrupolosi e più adeguati alla situazione sanitaria che stiamo vivendo.

MANCANZA DELL’ORA DI CATECHISMO SETTIMANALE

ll Covid ha portato anche nella nostra parrocchia, il fatto di non essere soli ci consola, a dover sopprimere l’incontro settimanale di catechismo. Se ne sente la mancanza penso… e anche la liberazione?

Questa situazione ha interrogato l’intera Chiesa e ci ha fatto scoprire deboli e incapaci, non sono stati adeguati i pronunciamenti immediati, questa situazione non ci dava la certezza di risposte e soluzioni pronte e di facile valutazione.

Ha fatto vedere la nostra vulnerabilità e la nostra ineguatezza come più volte anche Papa Francesco ha detto.

Tante catechisti e anche di altre realtà parrocchiali mi hanno chiesto una parola “si sentivano in un certo qual senso inutili” Sono cose che ho già precedentemente detto qui ma mi sembra utile ribadire.

o   L’ANNUNZIO DELLA FEDE NON E’ UNA NOSTRA PROPRIETA’  Anche San paolo nei suoi viaggi scopre come l’azione di Dio precede la sua opera di annunzio. L’Annunzio della fede è un affare soprattutto di Dio. Dio non ha necessità di nessuno di noi ma l’annunzio del Vangelo nasce da un esigenza del cuore. Dal fare partecipi agli altri di una propria gioia che deriva da un proprio incontro con Cristo. Uno non decide di fare il catechista ma in un certo qual modo si scopre catechista. Questi giorni ho parlato con una persona che mi ha detto di essere lontana dalla fede, ne accusava anche l’indifferenza, ma dall’altro mi ha fatto piacere che una sua amica che viene in Chiesa le parla spesse volte anche dandole fastidio della fede. Una bella testimonianza di come ci si ritrova a parlare con Cristo. Una bella e vera testimonianza di colui che è catechista…anche nella nostra parrocchia.

o   Il catechista è colui che è presente. Presente a se stesso, a Dio e disponibile di parlare di Dio ma soprattutto con Dio in ogni occasione opportuna e meno opportuna.

o   Catechista è colui che attende. Sta alla porta assieme al Signore che bussa. La sua stessa testimonianza è voce ma che deve ricordarsi che è voce che grida nel deserto. E spesso questo deserto si fa realtà tremenda, ma nel deserto Dio prepara una via. Nel deserto opera la salvezza.  Nel deserto si donano i comandamenti, si passa la pasqua, fuori dalla citta viene crocifisso Gesù


.

o   Il catechista è colui che prega, perché prima di tutto parla non di Dio ma con Dio. E parlare con Dio spesso lo si loda, ci si lamenta, ci si scontra. Anche Giacobbe si è scontrato con Dio ottenendo sì il femore rotto ma anche la Sua benedizione. (Gen 32,24) Belle le celebrazioni in cui i ragazzi non c’erano perché in quarantena, riempiva la celebrazione la presenza del catechista. Attraverso il catechista era presente l’intera classe. E’ un grande mistero (Salvezza, Grazia, Rivelato) il fatto che nella Messa è presente la Chiesa intera: purgante e militante e gloriosa.

o   Il catechista è colui che accoglie, colui che nel cuore porta una certa ansia condivisa con il Dio che i suoi figli tornino nella sua casa. Ha lo stesso sguardo del padre della parabola del Figliol prodigo( Lc15,11).

o   Catechista è colui che crea legami con la famiglia siamo chiamati a prenderci realmente cura dei ragazzi, don Bosco ci insegna a dare importanza ai ragazzi ai bambini. Nei discorsi degli adulti spesso vengono messi da parte, la novità del Vangelo non solo li rende partecipi ma a loro è data di comprenderla! Importante nella cura le informazioni sulla salute e anche su quei problemi familiari, che attenzione non devono nascere dal pettegolezzo ma da un rapporto che si crea tra catechista e famiglia. Questo rapporto non si può pretendere ma si può creare soprattutto si può pregare Dio per averlo.

Commenti