E' NECESSARIO CREDERE?


E’ una domanda importante, soprattutto in questo tempo in cui abbiamo riflettuto
 per forza maggiore su ciò che nella nostra vita è necessario e su cosa è superfluo. 
Credere non significa solamente avere più o meno una  certezza  che qualcosa 
di più grande di me possa esistere. Questo non mi chiederebbe partecipazione e impegno nella vita.

Credere per il cristiano significa entrare in dialogo con Dio che si è rivelato all’uomo.
Dio si è fatto conoscere, mi ha fatto scoprire che io non derivo dal nulla 
ma da un suo atto di amore,  che la mia vita non si conclude con la morte ma è eterna. Dio mi invita a partecipare della sua stessa vita.
Ogni esistenza per quanto insignificante e per quanto vissuta 
nel più piccolo paesino della terra è preziosa agli occhi di Dio, non per un suo tornaconto personale ma solamente a nostro vantaggio.

Credere allora è necessario. E’ chiamata alla comunione, all’amicizia con Dio, al suo progetto d’amore nei miei confronti.
E’ difficile cogliere che l’amicizia con Dio sia una chiamata alla “gioia piena”, a quella che va al di là dei momenti effimeri della vita. “ Perché la mia gioia  sia in voi e la vostra gioia sia piena”
( Gv.15,11).
Avviamoci nel cammino, nelle prossime settimane per scoprire a quale gioia, quali vantaggi nel credere alla Parola del Signore Gesù.
Vi consiglio di cercare ancora una volta il Vangelo e di leggerlo, con calma senza la preoccupazione di comprendere tutto e di sentirvi “rinfrescare” dalla sua Parola.
Abbiamo un vantaggio: altri prima di noi hanno fatto questo cammino, hanno vissuto questa amicizia.

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