Mi è capitato, parlando di Gesù a
qualcuno, che mi sollevasse una grande obiezione “Ma tu lo ha mai visto per
poterlo dire?”. Vedere Gesù è certamente uno dei desideri che porto nel cuore,
non posso nasconderlo. Chi può dire di non avere il desiderio di poter vedere
Gesù come lo ha visto la Maddalena come lo ha visto Pietro come lo hanno visto
gli undici come lo hanno visto i discepoli di Emmaus come lo ha visto Maria
Santissima. Vedere Gesù è un desiderio che portiamo nel cuore che si realizzerà
solamente quando Gesù ci chiamerà a sé per partecipare della Vita Eterna. Nel
Vangelo di questa Domenica c’è una frase consolante da parte di Gesù per tutti
coloro che si trovano nella situazione di coloro che non hanno visto Gesù. “Beati
quelli che pur non avendo visto crederanno”. Credere senza vedere è la
beatitudine annunciata da Gesù risorto. Credere che ha sconfitto la morte
realmente, credere in quello che è i discepoli di Gesù e in modo particolare
Pietro hanno visto. “Beati”. La Beatitudine non riguarda il futuro e donato
ora. A differenza delle altre beatitudini dove il Signore Gesù ci dà l’effetto
dell’essere beato: essere puro di cuore dona la beatitudine di vedere Dio.
Essere affamato dona la beatitudine di essere saziato. Essere nel pianto dona
la beatitudine di essere consolato. Nella beatitudine Pasquale non c’è un
effetto. La Beatitudine è credere. La vera beatitudine è la fede: comunione di
amore tra noi e Dio, è quella mia, pur debole, risposta a Dio che si rivela,
che si dona, che mi salva. L’amore di cui sono reso partecipe per la fede è
Misericordia. Dio non rinnega il Suo amore anche quando ci allontaniamo da Lui.
Il più grande dono che il Risorto fa agli apostoli non è tanto farsi vedere da
loro vivo quanto piuttosto riempire il loro cuore del Suo amore della Sua
grazia. Ai discepoli di Emmaus “ardeva
il cuore” questo è il dono del Risorto. A Pietro appare e chiede “mi ami tu?” e
lo conduce verso la professione del suo amore “Signore sai tutto, tu sai che ti
voglio bene”, questo è il dono del Risorto. Anche io che anche tu che non
abbiamo visto Gesù come lo ha visto Pietro come lo ha visto la Maddalena come
lo hanno visto gli apostoli abbiamo però come loro l’opportunità di vivere l’amore
di Dio di sentire la Sua Misericordia piena di pietà, di clemenza, di
compassione che perdona sempre e comunque. Misericordia che tuttavia non
nasconde l’ira, che non risparmia la punizione meritata, che mi mette dinnanzi le
mie mancanze non per schiacciarmi ma per salvarmi nella mia miseria. Anche a
Tommaso Gesù guarisce il cuore, egli parte dal desiderio di poter vedere Gesù e
arriva al dono grande della fede che gli fa esclamare “Mio Signore e Mio Dio”.
Tommaso ha il desiderio di toccare le piaghe delle mani dei piedi del costato
di Gesù e invece è Gesù stesso che tocca le piaghe del cuore di Tommaso.
Chiediamoci anche noi quanto amo Gesù, ma soprattutto quanto mi sento amato da
Gesù. Buona Domenica.
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