DA "MIRACOLATO" A "SALVATO"


Carissimi,
ci ritroviamo anche questa settimana attraverso queste brevi parole per adempiere la nostra sete di incontro. E un tempo abbastanza particolare che ci ritroviamo a vivere. Tanti sono i sentimenti che viviamo nel nostro cuore che vanno dalla paura alla speranza che questa crisi sanitaria possa presto avere una soluzione. Nel Vangelo di questa Domenica, quarta di Quaresima, il Vangelo di Giovanni parla dell’esperienza di guarigione fisica e spirituale di un uomo cieco dalla nascita. Anche noi in questo tempo ci scopriamo ciechi, incapaci spesso di cogliere la volontà imperscrutabile di Dio nella nostra vita. Ci viene difficile, non dobbiamo aver paura di questo, credere nell’amore di Dio. Non dimentichiamoci mai che la fede è anche lotta. Ci sembra impossibile che Dio possa parlare attraverso ciò che nel mondo può essere piccolo, non desiderabile. Il cieco del Vangelo ha la Grazia un incontro ravvicinato con Gesù. Ci fa un certo senso vedere come nel Vangelo di questa Domenica il mezzo per compiere il miracolo scelto da Gesù è un po’ di fango formato da un po’ di terra e con la saliva, proprio ciò che in questo periodo è veicolo di contagio.
L’uomo del Vangelo crede fermamente in ciò che Gesù gli dice, prontamente va verso la piscina di Siloe a lavarsi e li acquista la vista. Un lungo interrogatorio segue nel Vangelo sul come quest’uomo ha avuto la vista. Tanti si chiedono il “come” ma non riescono a fare il salto su veramente “chi” gli ha dato la vista. Gesù cerca quest’uomo e gli fa una domanda “Tu credi nel figlio dell’uomo?” Gesù non si accontenta di aver dato solo la vista a quest’uomo. Attraverso la risposta di fede si ha il passaggio dal “miracolato” al “Salvato”.
Anche noi, soprattutto in questo tempo dobbiamo riscoprire “l’esserci” di Dio nella nostra vita. In questi giorni mi sono posto una domanda “Se non ci fosse stato questo virus quanto avremmo pregato in questa Quaresima?” Dobbiamo essere sinceri, certamente molto meno. Questo non ci deve stupire perché è nel momento del bisogno che più ricorriamo a Dio.
Carissimi, in questo tempo cerchiamo di riappropriarci di tutto ciò che il mondo, la nostra vita frenetica ci avevano tolto. Abbiamo il tempo e viviamolo per ciò che ci dona la vera gioia: la famiglia, l’affetto dei figli, la bontà di quei cibi preparati con le nostre mani. Viviamo senza paura il silenzio delle nostre giornate, facciamolo diventare occasione per incontrare Dio, per vivere la Comunione dei Santi con coloro che ci hanno preceduto nella fede.
Un’ultima domanda “Quando finirà questo tempo? Come finirà?” Carissimi, solo Dio sembra ormai sapere il momento in cui questa prova finirà. Come cristiani però sappiamo che ciò finirà come Dio vorrà. Facciamo un atto di fede profonda nella volontà di Dio, chiediamo un supplemento di fede nella somma volontà di Colui che ci ha creato e ci sostiene. State tranquilli che solamente nella volontà di Dio troviamo la vera pace e il vero senso della nostra vita, anche se in questo momento non ci è data pienamente la capacità di comprenderla.
Sentiamoci uniti in quei valori, dinanzi alla presenza di Dio, nella fiduciosa intercessione di Maria, dei nostri santi protettori. Non stanchiamoci di implorare la misericordia del Signore, di chiedere che stenda il Suo potente braccio sul mondo intero. Carissimi vi benedico nel Signore, la pace di Cristo scenda copiosa su di voi e sui vostri cari.
Don Fabrizio

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