SPECIALE ANNO MISERICORDIA: LO SGUARDO DI MISERICORDIA

Inizia il prossimo 8 dicembre il Giubileo della Misericordia. Condivido con voi delle riflessioni per contemplare assieme Colui che ci ama alla follia, fino alla fine.
Cosa è la misericordia?
Nella lingua italiana non è un termine che ha un significato molto positivo. La misericordia è vista come “l’ultima spiaggia” per qualcuno che ha commesso qualcosa di male. Azione mossa dalla pena e non dall'amore. Nella sua etimologia Misericordia significa “chinare il cuore sulle miserie altrui”.
In ebraico, e quindi anche nella mente di Gesù, vi sono due termini per descrivere la Misericordia:

-          Rahamim: identificava l’attaccamento istintivo di un essere ad un altro. Sentimento che ha sede nel seno materno. È’ amore viscerale. Una immagine chiara è il sentimento che una mamma nutre per il proprio bambino. 

      L’altro termine:

    Hesed: relazione che implica due esseri accomunati da una reciproca fedeltà. È una ricerca dell’altro voluta non solo istintiva.

Gesù nel Vangelo ci invita ad essere misericordiosi come il Padre che è nei cieli. La Misericordia di Dio non è questione di un momento ma è un atteggiamento continuo nei confronti delle creature dettato dall'amore.
Dio non è rimasto nei cieli ma si è a noi donato. Dinanzi alla miseria dell’uomo non si è allontanato ma a tutti è venuto incontro, commuovendosi interiormente, nelle viscere, per ognuno di noi.
Dio più che sconvolto dalla miseria umana è in essa coinvolto. Non assiste dall'esterno, ma nella miseria umana ci entra con tutto se stesso non certo per farsi complice ma per portare salvezza. Lasciando la sicurezza che anche se scendo negli inferi Lui è presente.
L’immagine più bella che mi fa pensare alla Misericordia di Dio è il pianto di Gesù alla vista della città di Gerusalemme. Dinanzi a una città che Lo rifiuterà, che non accoglierà la Sua Parola, che lo ucciderà, il Signore non getta maledizioni ma si commuove, piange per essa. Ed è bello sentirsi questa Gerusalemme e vedere il pianto del Salvatore. Questo converte!!!
Entrare nel Giubileo significa scoprire il volto di un Dio che prende su di se i peccati di quella città infedele, che la sorte per aver rifiutato l’annuncio di salvezza lo vive nel suo corpo. Il volto di Dio che per me si commuove, freme nelle viscere per la mia salvezza, quella che tante volte ho cercato per vie non buone, che mi ha fatto entrare nel vischio del peccato facendomi non solo perdere le tracce del bene e del male ma le tracce di me stesso.
Cristo vuole entrare nella ma vita se riusciamo a comprendere questo, allora veramente il nostro cuore si potrà aprire alla gioia al giubilo…perché dove abbonda il peccato sperimenteremo ancora che sovrabbonda la Misericordia di Dio.



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