UN AMICO SPECIALE

San Gaspare 
Parlare dei Santi spesso significa parlare di amici. Ho sperimentato da quando sono sacerdote che quando qualcuno nutre devozione per un determinato santo si crea come un sentimento di amicizia. Il Santo a cui siamo particolarmente  devoti sembra ascoltarci di più degli altri, si crea fra noi e lui una certa confidenza.
Oggi non vi posso non parlare di San Gaspare del Bufalo, un Santo sconosciuto ai più in Sardegna ma non nella mia famiglia e in particolare a casa di mia nonna, proprio nel luogo dove è nata la mia fede e la mia vocazione.
Ricordo da piccolo, quando una volta al mese arrivava "Primavera missionaria" un piccolo opuscolo dei missionari del Preziosissimo Sangue. Nella prima pagina spesso venivano narrati dei miracoli del Santo o episodi della sua vita. Debbo dire che rimanevo veramente rapito dalle sue storie e dalle immagini che lo ritraevano  con l'abito talare sempre davanti al crocifisso, fino al punto che per un periodo iniziai a immaginarmi proprio vestito così.
Io sulla tomba di San Gaspare
Mia nonna  e mia zia erano devotissime a San Gaspare, il calendario imperava sulla cucina e non mancavano le preghiere a lui rivolte, ben presto quando iniziai a leggere mi regalarono un librettino rosso; erano le preghiere dei missionari del preziosissimo Sangue, con le preghiere a San Gaspare o come lo chiamavano in casa " Santu Gaspari".
E' stato un santo che ha formato la mia vocazione, con le sue storie mi sono proprio nutrito lo spirito.
Ma chi era San Gaspare?

Nato a Roma nel 1786 era essenzialmente un sacerdote, appassionato di Gesù Crocifisso e innamorato del Preziosissimo Sangue del Signore. Il suo desiderio era quello di portare il Vangelo ai più lontani, nella sua vita più di una volta cercò convertendoli di portare la buona novella ai briganti. La sua vera ricchezza era l'Eucarestia tanto che narrano i suoi fioretti una volta mentre celebrava la Messa comparvero delle catene che uscivano dal calice e legavano Gaspare al sacrificio di Gesù . Nella sua vita incontrò la croce: dovette soffrire l'esilio conoscendo le asprezze del carcere per essere rimasto fedele al Papa e alla Chiesa. Fu un predicatore eccellente mandato dal Papa per il rinnovamento del Clero romano. Per questa nobile missione fonda i missionari del Preziosissimo sangue. Mori nel 1837.
A noi tutti noi ci insegna l'amore alla Chiesa ma sopratutto alla passione di Gesù e alla Santa Messa.

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