IL MIO BENEDETTO


Ho avuto la gioia di stare vicinissimo al Papa e per ben 4 volte ho avuto la grazia di poter scambiare con lui qualche parola per un saluto. Ogni volta mi ha lasciato un insegnamento che voglio condividere con voi.
La prima volta che incontrai il Papa potendolo salutare fu a Cagliari durante quella visita che sicuramente rimarrà nel cuore dei Sardi per sempre. Il vescovo ci presentò uno per uno per uno al Papa, ricordo ancora viva l’emozione di quei giorni in cui la Sardegna diede il meglio di sé. Arrivato il mio turno, il vescovo rivolgendosi al Papa disse “ Santità questo fra poco tempo è suo, va al Seminario Romano” e il Papa con un sorriso “ Oh, della Madonna della Fiducia direi, ci vedremmo di nuovo allora”.  In quello stesso settembre partii per Roma per continuare gli studi a Roma.
In quell' anno in Papa venne per la festa della Madonna della Fiducia, lo vidi ma non lo potei salutare in compenso lo potei incontrare e salutare il 29 marzo. In quell’occasione il Papa fece la visita pastorale di Quaresima nella parrocchia dove svolgevo il servizio di pastorale. In quell’occasione lo salutai ringraziandolo ancora una volta della sua visita in Sardegna. Lui mi rispose dicendomi “ Sono io che vi devo ringraziare per l’ospitalità e per la vostra fede. Quando sarai sacerdote custodisci sempre questo bene prezioso”. In quell' occasione mi fu anche regalato anche il manutergio( il fazzoletto con cui il Papa si asciuga le mani durante la Messa) che il Papa usò durante la Messa e che ho voluto usare durante la mia prima Messa per sentirmi in qualche modo più unito al Papa.
Nello stesso anno a distanza di pochi mesi potei incontrare il Papa in occasione delle ordinazioni sacerdotali il 3 maggio. Mi fu affidato il compito di turiferario. Coloro che hanno turibolo e navicella nelle cerimonie papali hanno la fortuna di entrare e aspettare il Papa nella piccola sacrestia nella basilica vaticana attigua alla cappella della Piètà, il Papa entra infonde l’incenso e poi procede per prepararsi per la Santa Messa. Appena la porta si aprì e il Papa entrò mi guardo e mi disse “ Viva Sardegna”. Con grande stupore e non sapendo che rispondere dissi solamente “Viva il Papa”. Certamente una persona attenta a chi sta attorno a lui, capace di avere un posto per tutti nel cuore.
Non fu l’unico ricordo che mi colpì del papa che in prima persona ho vissuto, forse il più sorprendente è il seguente:
nel 2010 fui mandato, per l’anno dell’accolitato, dai superiori del Seminario a svolgere il mio servizio pastorale al carcere minorile di Casal del Marmo ( un giorno vi racconterò anche di questo). Nel mese di dicembre a ridosso delle vacanze di natale tra le tante cose arrivò anche uno scatolone colmo di torroncini e cioccolatini accompagnati da un bigliettino che citava più o meno così “ Ricordandovi tutti nel Signore, augurandovi buon natale e felice anno nuovo, vi benedico” firmato Benedetto XVI. Per essere sinceri quel gesto mi parve strano dissi tra me “ Ma quando mai il Papa, tra le tante cose si cura di mandare dei cioccolatini” . fu così che nel mese di marzo per la festa della Madonna della Fiducia potei non solo servire al tavolo del papa per la  cena ma lo potei salutare. Gli dissi “ Santità saluti da tutti i ragazzi del carcere minorile” lui subito mi disse “ Oh, grazie. Sono piaciuti i cioccolatini?”. Un’altra volta riuscì a stupirmi. Io gli dissi “ Si santità e ti ringraziano” lui mi congedò dicendomi “Salutali tutti uno per uno a nome mio e porta loro la mia benedizione”.
Questo è per me Benedetto XVI, non quello desunto dai giornali, ma quello che per grazia di Dio ho potuto conoscere, un papa con un cuore di padre che ha cuore per tutti.
Certo la sua scelta mi ha sconvolto, ma lui mi assicura dicendo “Dopo aver esaminato la mia coscienza davanti a Dio”, quella stessa coscienza che per il cristiano non è data dal un  calcolo meramente umano di pro e contro ma che è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli è solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità ( GS16). Sicuramente Papa Benedetto in quel sacrario si è incontrato con Dio ma a noi non è dato e non è lecito conoscerne i contenuti. Papa Benedetto lascia il timone della Chiesa per fare la cosa più importante per il cristiano: Pregare ed essere in comunione con Dio. Forse la nostra amata Chiesa ha bisogno di un Papa che guidi con nuove forze e con tenacia il timone e un’altro che come emerito stia nel silenzio per poter dire al Signore “ Non ti importa che stiamo affondando?”.  Il Futuro è di Dio, questo è il grande testamento di un Papa che ha amato e che ama la chiesa che ha sentito di entrare nel cuore della Chiesa di essere : l’amore citando Teresa di Gesù bambino. Ora realmente le mie parole finiscono e ridiventano preghiera, per il prossimo papa che Dio vorrà scegliere e per Papa Benedetto che mentre noi staremmo nel combattimento della vita e affrontando le nuove sfide dell’annuncio lui starà a pregare per noi il Signore di “Trasformare l’acqua in vino” perché la gioia sia piena.
GRAZIE SANTITA’, TI HO CONOSCIUTI E TI AMO COME AMO LA MIA CHIESA CHE RICONOSCO COME MADRE.

Queste mie parole non vogliono essere di vanto personale, ma di ringraziamento a Dio per i benefici che mi ha dato in questi anni romani vicino al Santo Padre.
Don  Fabrizio Deidda

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