IMPARARE A VOLARE...

Per vivere nel modo migliore la festa di Cristo Re e dedicare a Lui tutta la settimana vi propongo un piccolo esercizio che ci presenta San Ignazio di Loyola negli esercizi spirituali. Ricordando a tutti e anche a me che lo scopo principale di questo Blogger è conoscere di più Gesù. Il modo migliore per farlo è pregare...ecco un modo, non temere, abbi pazienza leggi e buttati in questa esperienza esaltante (puoi anche mandarmi le tue impressioni alla mia e-mail: bixi.deidda@hotmail.it):

LA CHIAMATA DEL RE TERRENO AIUTA A CONTEMPLARE LA VI-TA DEL RE ETERNO.
Il primo preludio è la composizione vedendo il luogo: qui sarà vedere con l’immaginazione le sinagoghe, le città e i paesi attraverso i quali Cristo no-stro Signore predicava.
Il secondo preludio consiste nel domandare la grazia che voglio: qui sarà chiedere a nostro Signore la grazia di non essere sordo alla sua chiamata, ma pronto e sollecito nell’adempiere la sua sanissima volontà.
[92] Primo punto. Immagino di avere davanti a me un re terreno, designa-to direttamente da Dio nostro Signore, a cui portano rispetto e obbedienza tutti i principi e tutti i cristiani.
[93] Secondo punto. Osservo questo re che parla a tutti i suoi e dice: «È mia volontà sottomettere al mio potere tutto il territorio degli infedeli; perciò chi vuole venire con me deve accontentarsi di mangiare come me, e così bere, vestire e tutto il resto. Inoltre deve faticare con me di giorno, vegliare di notte e dice: «È mia volontà sottomettere al mio potere tutto il territorio degli infedeli; perciò chi vuole venire con me deve accontentarsi di mangia-re come me, e così bere, vestire e tutto il resto. Inoltre deve faticare con me di giorno, vegliare di notte e via dicendo; così alla fine avrà parte con me nella vittoria, come l’avrà avuta nelle fatiche».
[94] Terzo punto. Penso che cosa devono rispondere i sudditi fedeli a un re così generoso e così umano, e quindi come sarebbe degno di essere di-sprezzato da tutti e considerato un vile chi non accettasse la proposta di un tale re.
[95] La seconda parte di questo esercizio consiste nell’applicare l’esempio precedente del re terreno a Cristo nostro Signore, seguendo gli stessi tre punti.
Primo punto. Se l’appello del re terreno ai suoi sudditi merita attenzione, quanto più degno di considerazione è vedere nostro Signore, re eterno, che ha davanti a sé tutti gli uomini del mondo, e chiama ciascuno in particolare dicendo: «È mia volontà sottomettere al mio potere tutto il mondo e tutti gli avversari, e così entrare nella gloria del Padre mio; perciò chi vuole venire con me deve faticare con me, perché, seguendomi nella sofferenza, mi se-gua anche nella gloria».
[96] Secondo punto. Penso che tutte le persone ragionevoli e di buon senso si offriranno senza riserve alla fatica.
[97] Terzo punto. Quelli che vorranno impegnarsi di più e distinguersi in ogni servizio del loro re eterno e signore universale, non soltanto si offri-ranno alla fatica, ma, andando anche contro le inclinazioni dei sensi, le af-fezioni disordinate e le vanità mondane, faranno una offerta di maggior va-lore e di maggiore importanza dicendo:
[98] «Eterno Signore dell’universo, con il tuo favore e il tuo aiuto io faccio la mia offerta davanti alla tua infinita bontà, davanti alla tua gloriosa Madre e a tutti i santi e le sante della corte celeste: io voglio e desidero ed è mia
ferma decisione, purché sia per tuo maggior servizio e lode, imitarti nel sopportare ogni ingiuria e disprezzo e ogni povertà, sia materiale che spiri-tuale, se la tua santissima Maestà vorrà scegliermi e ricevermi in questo genere di vita».

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