MI SENTO ANCHE IO SPESSO
SCONVOLTO,
spesso mi ritrovo in cammino, spesso
anche più di due giorni, e anche più lontano di quegli undici chilometri che
avevano percorso i due discepoli di Emmaus.
Anche a me capita di trovarmi
sconvolto da ciò che mi è annunciato. L’anno della fede ci viene proposto
essenzialmente per porci una domanda: a che distanza sto da Gerusalemme? Dove i
miei passi mi conducono? E cosa di quello che annunciano le donne mi scuote?
Andiamo per ordine: chi sono le
donne? Il Vangelo ce le presenta come coloro che seguono e servono Gesù, hanno
una marcia in più non lo si può negare, mentre tutti fuggirono di fronte alla
morte di Gesù esse rimangono, seguono Gesù lungo la strada per poterlo piangere
(Lc 23,27); stanno a guardare tutto quello che accadeva sulla croce (Lc 23,49);
stanno a guardare dove Gesù veniva deposto (Lc. 23,55); e al mattino presto non
esitano a mettersi in cammino verso il sepolcro per onorare ancora con le
ultimi riti che sicuramente avrebbero fatto con la massima delicatezza e con il
sommo amore e invece sono testimoni della resurrezione di Gesù(Lc. 24,1), del
fondamento della fede.
Non vi nascondo che a me fanno
pensare a tutti gli uomini che sono testimoni di quel sepolcro vuoto, che hanno
servito il Signore; che sono stati a guardare ancora una volta il Signore che
si immolava sulla croce. Sono coloro che ancora con forza ci annunciano il
Cristo risorto. Come non pensare a Teresa di Gesù Bambino, a Teresa benedetta
della croce immolata nel campo di concentramento, a Madre Teresa di Calcutta
che si consumò tutta per i poveri , come non pensare a Gianna Beretta Molla che
preferì morire piuttosto che abortire. Come non pensare a Giovanni Paolo II che
tutto si donò per proclamare ai giovani e al mondo l’annuncio cristiano, come
non pensare ai santi che ancora oggi realmente ci sconvolgono!
Entrare nell' anno della fede vuol
dire lasciarsi sconvolgere da queste persone, e pur se nella tristezza e nella
stanchezza che spesse volte ci prende desiderare di incontrare Gesù.
Abbiamo decisamente bisogno di
questo, l’annuncio non è più sufficiente, vogliamo vedere Gesù, abbiamo bisogno
di sentire il nostro cuore ardere, abbiamo bisogno di sentire le Sue parole “
stolti e tardi di cuore nel credere”. Abbiamo
bisogno di dire “ resta con noi Signore” e abbiamo bisogno di vedere il Signore
che si ferma con noi. Questo è l’augurio più grande per l’anno della fede … che
più che un anno dovrà essere un cammino che anziché allontanarsi da Gerusalemme
a Gerusalemme fa ritorno, ci saranno maestri i due discepoli di Emmaus …
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