2.6
Fino alla Croce
La
nostra attenzione si rivolge primariamente al sacrificio ultimo del Figlio di
Dio sulla croce, si constata come afferma Balthasar che Solo l’amore è credibile.[1]
Solamente nella estrema donazione del Figlio di Dio si ci può aprire alla fede.
Non si può comprendere in altro modo il fatto nuovo che Dio possa non solamente
incarnarsi ma possa morire. Dio accetta di donare la sua vita, fino a compatire
l’affronto estremo dell’invito dei suoi crocifissori di scendere dalla croce.
Con queste riflessioni non possiamo non affermare «la
risposta di Dio, è il volto sfigurato di suo Figlio crocifisso per noi.
L’incontro di questo volto è la risposta più decisiva, la più sconvolgente al
problema del male».[2]
Come possa esserlo realmente, lo dimostrano solamente i santi, per Giovanni
nell’apocalisse i santi sono coloro che hanno lavato le loro vesti rendendole
candide nel sangue dell’agnello. Coloro che hanno accettato questa stoltezza
come realtà viva e operante, attraverso la resurrezione.
L’esperienza
della Croce è tale perché è illuminata dalla resurrezione. Con la resurrezione
non viene annullato il ricordo della morte, Gesù stesso appare ai suoi
discepoli mostrando i segni delle mani e del costato, alla possibilità-invito
di poter mettere le mani nel segno dei chiodi si apre la fede di Tommaso, da
prima incredulo della resurrezione.
Nel
linguaggio cristiano attraverso la storia si è usato per identificare la
sofferenza si è usato il termine croce.
Non è un caso per l’uomo usare un diverso linguaggio per descrivere idee ed
esperienze. La parola croce diventa
sempre espressione di una comprensibilità più profonda che l’uomo porta di
questa realtà che sperimenta. La croce non descrive solamente l’esperienza
della sofferenza e del dolore ma rimanda all’evento principale che dischiude il
pensiero umano sulla sofferenza, morte di Cristo Gesù alla luce della
resurrezione.
Con
il termine croce si proietta la
propria esperienza nell’esperienza culmine del dolore: quella di Cristo
sofferta sul Golgota e nel grido che spezza il silenzio di Dio sul legno della
Croce. Per il cristiano diventa possibile unirsi in maniera speciale a quelle
sofferenze, e poter trasformare l’esperienza del dolore in esperienza di
redenzione, il cristiano misteriosamente nella concretezza delle su esperienze
sperimenta
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